ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE, CONTRASTO ALLA PANDEMIA, NORMATIVE E SENSO DI RESPONSABILITÀ

Nel corso di questi mesi ed ancor più in questi ultimi giorni diversi psicomotricisti si rivolgono ad ANUPI Educazione per avere indicazioni su come muoversi rispetto alle norme sugli interventi professionali nelle zone rosse.

Sino dalla emanazione dei primi DPCM abbiamo invitato i soci ad attenersi con scrupolo sia alle norme di igiene e prevenzione, per il cui rispetto abbiamo prodotto un protocollo pensato per la nostra professione (https://www.anupieducazione.it/la-psicomotricita-in-sicurezza/ ).

Le norme nazionali, regionali e locali, sono andate complicandosi e differenziandosi nel tempo; è stato ed è quindi difficile dare indicazioni univoche per un territorio che si va fortemente differenziando, sino ad oltre il livello della regione di appartenenza.

A chi ci chiedeva quali attività si potessero continuare, abbiamo fortemente raccomandato di fare sempre riferimento all’Allegato 8, documento aggiunto del Ministero della Famiglia ai diversi DPCM (l’ultimo: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/03/02/21A01331/sg); questo consentiva l’effettuazione di attività educative e ludiche (zone arancione comprese) nel rispetto delle necessarie cautele e protocolli per la prevenzione del contagio. L’allegato cita “Attività ludico-ricreative, di educazione non formale e attività sperimentali di educazione all’aperto”.

Abbiamo fatto riferimento a questa parte, ma abbiamo inoltre invitato i colleghi a farne uso proprio per rispondere alla necessità di contrastare gli effetti negativi che la fase di chiusura, e l’alternarsi di aperture e chiusure delle scuole, stanno provocando.

Questo vale chiaramente per le zone gialla ed arancione, mentre non è altrettanto chiaramente specificato per le zone rosse. In questo caso, ancora di più che per le altre situazioni, è necessario contattare e verificare con i referenti e responsabili della prevenzione (Uffici Igiene, ASL/USL, Prefettura) regionali o comunali quando l’area rossa è delimitata.

Sovente ci viene richiesto come regolarsi per gli interventi individuali; come sapete è praticamente impossibile fare una casistica di tutte le situazioni, ma è necessario essere chiari sul carattere di indispensabilità dell’intervento consentito, caratteristica che viene attribuita dalle disposizioni ai percorsi di tipo terapeutico (leggasi “motivi di salute”), percorsi per cui il professionista può e deve rilasciare una dichiarazione ai genitori che, comprovandone la necessità, ne consenta la libertà di spostamento anche nelle zone dove quest’ultima è proibita (zone rosse).

Ne deriva che gli interventi individuali sono possibili per chi si trova già in un ambito sanitario. Il criterio di valutazione da adottare non è quindi quale possa essere la configurazione dell’intervento individuale, ma se si sta o meno facendo un intervento di tipo terapeutico.

ANUPI Educazione ritiene che sia opportuno promuovere l’attività educativa là dove sia possibile, usando tutte le precauzioni e chiarendo attraverso la stipula di un patto di corresponsabilità i termini dell’attività, gli obbiettivi e le iniziative adottate per garantire la sicurezza dei bambini che ci sono affidati.

Detto questo, al di là della norma generale e delle norme specifiche, regionali, comunali, invitiamo tutti i nostri soci a far riferimento, nel decidere quali attività svolgere, al proprio senso di responsabilità per la salvaguardia della comunità che è carattere integrante della nostra professione.

Genova, 15 marzo 2021