La Qualità dell’inclusione novembre 2017

ANUPI Educazione ha partecipato al Convegno Erickson
con 4 WORKSHOP sul tema:
NATI PER GIOCARE
L’EDUCAZIONE PSICOMOTORIA NELL’INFANZIA
Venerdì 3 novembre ore 14,30 – 16,30
Accogliere il gioco, valorizzare l’azione
Lavorare con i bambini al Nido e nella Scuola dell’Infanzia comporta per ogni adulto saper condividere attraverso il gioco la crescita di ciascun bambino, ma anche saper cogliere, costruire e rivedere, gli strumenti di lettura attraverso i quali leggere e dar senso alle relazioni che nel gioco il bambino stabilisce: con gli oggetti, lo spazio, il tempo, il movimento e gli altri. L’attenzione al corpo, alla comunicazione non verbale, alla relazione adulto-bambino, all’espressività psicomotoria nell’azione educativa, sono punti di forza del manifesto educativo del Comune di Genova. Nel WS verrà illustrato il percorso formativo rivolto agli Educatori e attuato dal 2000 ad oggi, attraverso laboratori di vissuto corporeo e di metodologia osservativa, atto a cogliere con più precisione le modalità espressive e gli stili relazionali e cognitivi di ciascun bambino, ma anche i segnali di disagio che possono manifestarsi nel tempo, per meglio aiutarlo a superare i possibili momenti di difficoltà, sia a livello dello sviluppo relazionale e cognitivo.
Doriana Allegri – Psicomotricista, Psicopedagogista, Formatrice Montessori Responsabile Servizio Formazione 0-6 Comune di Genova
Anton Maria Chiossone – Psicomotricista, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Formatore Presidente ANUPI Educazione
Aurelia Enrica Lusetti – Psicomotricista, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, Formatrice Comitato Scientifico ANUPI Educazione
Venerdì 3 novembre ore 17,00 – 19,00
Il valore del gruppo nel gioco dei bambini
Il gioco psicomotorio si sviluppa all’interno dei diversi contesti educativi, pensati e organizzati per favorire l’espressione di ogni singolo bambino/a, facilitando i processi di inclusione e le diverse forme di esperienza individuale. In questa visione il gruppo diviene luogo privilegiato di cooperazione e condivisione, in cui è possibile giocare la propria identità e sperimentare pratiche di costruzione di sé. Nel gruppo si attivano processi di co-regolazione tra bambini e bambine, favoriti da adulti attenti alle differenti dinamiche del gruppo. Nel WS, la dimensione gruppale delle pratiche psicomotorie verrà osservata e stimolata, considerando sia i piani cognitivi che quelli emotivi e relazionali.
Lucrezia Bravo, Psicomotricista, TNPEE, counsellor, formatore.
Alberto Zatti, Docente di Psicologia sociale e delle differenze di genere
Sabato 4 novembre ore 14,30 – 16,30
Il linguaggio simbolico del gioco
Il gioco psicomotorio utilizza degli oggetti particolari, che hanno la capacità di stimolare l’immaginazione e il pensiero intorno ad alcune categorie simboliche basilari, aiutando i bambini a sviluppare e strutturare in maniera armonica le proprie facoltà cognitive, soprattutto per quanto riguarda la relazione fra percezione e pensiero e fra azione e rappresentazione. Osservare le cose del mondo, costruire immagini mentali, categorizzazioni, e simboli, è una prerogativa della mente umana, iscritta nella struttura biochimica e neuronale del cervello, un funzionamento del pensiero che sta all’origine di tutte le produzioni segniche: il disegno, la scrittura, il linguaggio matematico, i codici convenzionali delle scienze. Nel WS saranno esposti alcuni esempi di attività psicomotoria all’interno dell’asilo nido, della scuola dell’infanzia e primaria.
Laura Bettini – Laureata in Filosofia della Storia, Psicomotricista relazionale, formatrice.
Alice Griggio – Educatrice Professionale, Psicomotricista, Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva.
Michela Brecciaroli – Psicomotricista, Laureata in Scienze per la Formazione dell’infanzia e della preadolescenza, l’Università di Padova.
Sabato 4 novembre 17,00 – 19,00
Il contributo psicomotorio all’educazione in ambiente naturale
Giocare è crescere secondo natura infantile: costruire nel piacere la propria identità psicofisica. Il sapere psicomotorio illumina le dimensioni che più influiscono sulla qualità della crescita: il gioco spontaneo, il movimento, l’esplorazione dello spazio, l’utilizzo di materiale non strutturato, la relazione educativa e di gruppo. L’ambiente naturale è ricco di occasioni educative attivanti proprio queste dimensioni. Ma allora, è possibile utilizzare occhiali e strumenti psicomotori all’aperto senza essere psicomotricisti o pretendere di fare psicomotricità? Come leggere bisogni infantili quali l’autonomia, il rischio, la socialità? Come rispondervi valorizzando l’unità corpo-mente, l’originalità dei piccoli e il potenziale inclusivo che l’ambiente naturale offre? Il workshop sarà occasione per condividere le parti teoriche e pratiche di alcune esperienze educative realizzate in ambiente naturale. Il testo di prossima uscita sul tema sarà di approfondimento (Erickson 2018).
D.ssa Lucia Carpi, Specialista in Pratica Psicomotoria Aucouturier.