I° Seminario – Bologna luglio 2014
I° Modulo sperimentale estivo – Ca’ La Ghironda Zola Predosa (Bologna)
Nella primavera del 2014 abbiamo deciso di promuovere come prima azione associativa un’iniziativa di riflessione, confronto, elaborazione e
rivisitazione della nostra esperienza professionale come PSICOMOTRICISTI, basata sulla realizzazione di laboratori di scrittura
professionale condotti da Beatrice Longoni, al fine di valorizzare, nel processo di costituzione di ANUPI Educazione, la scrittura professionale e la
dimensione del lavoro di gruppo.
“LE PAROLE SULLA PROFESSIONE” è una proposta di lavoro che mira a elaborare le tematiche
caratterizzanti la nostra professione e al tempo stesso vuole contribuire a un percorso di ri-definizione,
rispetto alle sfide che ci aspettano come professionisti, in ambito educativo e sociale.
È una proposta di riflessione e di confronto, un percorso partecipato sull’identità professionale, sul
profilo e sulle “competenze distintive” che ci caratterizzano e ci contraddistinguono, per andare a
definire insieme il core competence della nostra professione.
Il I° laboratorio si è svolto a Bologna nei mesi di giugno e luglio ed ha coinvolto, in forma
sperimentale, colleghi provenienti da tutta Italia, colleghi che già conoscevamo, ma anche colleghi che appartenevano alla categoria “primi iscritti
dell’anno” e per questo hanno avuto accesso gratuito ai laboratori.
Da parte delle persone presenti abbiamo avuto in quest’esperienza riscontri molto profondi: “Un’associazione che esiste, che parla e che ci chiama”
hanno detto i colleghi, rispetto all’invito telefonico che hanno ricevuto e anche rispetto alla scelta di fare una prima proposta sperimentale
gratuita. Un buon inizio per costruire una rete associativa che si sviluppi sul territorio, valorizzando il lavoro dei professionisti e il loro contributo.
Un’esperienza efficace, dal punto di vista del rapporto con le persone è stato vivere, mangiare,
dormire insieme, potendo intrecciare un confronto e una conoscenza reciproca e non solo
professionale con le persone. Crediamo che questa sia la strada giusta, perché quando si condividono
esperienze significative, è poi più facile costruire insieme.
Anche l’ambiente era molto favorevole, ha contribuito a valorizzare la qualità e il valore di quanto
stavamo facendo. In questo clima le persone sono emerse per quello che sono e ci hanno accolto per
ciò che siamo.
Il riscontro diffuso è stato il percepire una situazione non giudicante, che ha messo a proprio agio,
seppur nella complessità di incontrare persone completamente nuove e condividere con loro pensieri, esperienza, scritti. Le persone che hanno
partecipato si sono sentite riconosciute ed hanno riconosciuto l’Associazione, ciò che hanno comunicato di sentire è l’anima del contenuto, della
proposta, che è quello che muove il cammino degli psicomotricisti.
Abbiamo scoperto che anche lo scrivere ha qualcosa di corporeo e profondo, porta a far
emergere sentimenti ed esperienze significative. E’ stata particolarmente significativa questa scelta di
valorizzazione della parola, per andare a consolidare la professione, che a livello identitario è
forte, ma che sa esprimersi attraverso la parole ancora in modo contenuto, quasi con timore, visto che
l’azione e la comunicazione non verbale hanno avuto per molto tempo un valore prevalente rispetto alla
riflessione e alla produzione scritta e verbale.
Pensiamo che questo materiale che progressivamente potremo raccogliere in questi laboratori possa essere
prezioso per l’Associazione, per scoprire analogie e continuità, ma anche per far emergere la nostra capacità di
narrare e narrarci.
Ci siamo ritrovati così diversi come storia personale, ma anche così simili, nel linguaggio che usiamo.
Sarà interessante vedere, nel corso dell’esperienza, che cosa c’è nei nostri scritti che ci accomuna come psicomotricisti. E’ anche per questo che
abbiamo scelto di avviare questo cammino condividendolo con i soci. Questo primo laboratorio è stata un’esperienza significativa anche per noi, come
quadri associativi, per il senso di appartenenza e condivisione che abbiamo potuto vivere.
Avendo Beatrice Longoni ed Eugenio Ghillani con un ruolo di guida dei lavori, siamo riusciti a partecipare e allo stesso tempo dare spazio ai colleghi,
all’ascolto reciproco, alla condivisione. Siamo stati nei gruppi, sia come rappresentanti dell’Associazione, sia come colleghi alla pari, verificando così
l’importanza della messa in gioco personale, sia per noi, che per il clima complessivo dell’esperienza.
Ringraziamo la conduttrice e i partecipanti, aprendo la successiva fase del progetto, che vede la partenza di più laboratori sul territorio nazionale, in
modo da coinvolgere più colleghi in questo percorso di riflessione, che vuole essere fondante, sia come sviluppo di contenuti sui quali aprire un dibattito,
sia come metodo, che intende valorizzare gli elementi di co-costruzione di un futuro professionale attualmente in espansione.
Lo staff del percorso di formazione LE PAROLE SULLA PROFESSIONE
Bologna 8 settembre 2014